Data: Giugno 2002
Località: Lacona, Isola d’Elba

Correva il mese di giugno 2002, verso la fine (del mese si intende) assieme ad una felice combricola della SSSM, fatta eccezione per un caro socio affetto da sindrome “nostalgiensis campanilii” con complicazioni sparse del tipo” odius tendae”, facemmo vela verso la cara Isola d’Elba.

Per dovere di cronaca avverto eventuali interessati che ormai le vele sono state sostituite da moderni e puzzolenti traghetti, ma almeno dieci volte più comodi e veloci. Come d’incanto fummo scaraventati in un mondo assolutamente fantastico, quello delle vacanze.

Il tempo necessario per rendersi conto della bellezza della nostra nuova dimora,accampamento con tremendo gazebo a evitare che qualche irrispettosa goccia di pioggia cascasse nel piatto di qualcuno (non se ne è vista una in tutta la settimana…), doppio grill per pantagrueliche grigliate ed un’ambiente mediterraneo all’ombra degli eucalipti (che di ombra ne facevano ben poca in quanto la siccità aveva ridotto la loro chioma piuttosto malaccio).

Nel primo pomeriggio, tempestivi come se fosse scoppiato chissà quale pauroso incendio, ci precipitammo all’affannosa ricerca del Diving Blu Immersion, il quale era difficilissimo da trovare visto che come uscivi dal campeggio ci inciampavi proprio addosso. Qui siamo stati accolti in modo molto originale: ” – Ciao, voi siete gli svizzeri vero?-” Da notarsi che tutti i rapporti tenuti per corrispondenza son avvenuti con Claudio e Romano e a questo punto una domanda sorge lecita. È vero che chi sta con gli svizzeri impara a svizzerare? Fatta chiarezza sulla provenienza ci siamo presentati e abbiamo cominciato a marocchinare sui luoghi e sul tipo di immersione che intendevamo affrontare onde evitare possibili passeggiate sulle poseidonie a 15m dove al massimo ci saremmo litigati la paternità dell’avvistamento di qualche raro e minuscolo pesciolino.

Qui conoscemmo Piero, il proprietario della base, un classico toscanaccio DOC che ad occhio e croce il suo mestiere lo sapeva fare bene. Piero ci promise delle belle immersioni, e dobbiamo veramente dire che è stato di parola. Se non fosse stato per il piccolo neo di una pseudo-immersione notturna fatta quando ancora non si vedeva una stella, (per i maligni facciamo notare che il cielo era sereno) ed era solo l’inizio del roccambolesco aneddoto di quella sera, abbiamo fatto proprio delle belle immersioni.

Finalmente eccoci giunti a domenica, il grande giorno è arrivato e, scalpitanti come cavalli bradi ci prepariamo ad affrontare il mare.

A nulla sono valse le precauzioni prese da Jacques sotto consiglio di esperti di tragugiarsi birra e Crackers per colazione per evitare che il mal di mare si impadronisse del suo stomaco. Infatti il mare era talmente piatto come una tavola che il rischio era di stare male per la troppa birra bevuta e non per le onde… Forse il solito caffé al fornelletto non é poi cosi male…

Lasciato il pontile il nostro vascello carico di subacquei, fece prua in direzione della secca di Fonza. Già il nome “secca” lasciava presagire qualche cosa di buono anche per i più esperti e collaudati sub frequentatori dell’isola d’Elba. Personalmente ritengo sia una delle immersioni da non mancare se ci si porta sulla costa Sud (terronia) dell’isola, in quanto riserva agli occhi del subacqueo dei bellissimi panorami di gorgonie rosse e di una moltitdudine di grottine dove dimorano succulen…. ehm bellissime aragoste. Anche il numero di murene qui è piuttosto ragguardevole come pure quello dei polipi. Guardando verso il “blu” abbiamo potuto osservare pure un branco di pacifici Barracuda che si dilettavano nel loro sport preferito (nuotare in cerca di cibo).

Con gli occhi rifatti dopo numerose e grigie immersioni lacustri, torniamo felici verso il nostro campo base e progettiamo come meglio poltrire durante il pomeriggio.

L’indomani è la volta di Corbella, un isolotto che sembra più uno scoglio messo lì per sbaglio. I suoi fondali ci hanno comunque regalato immagini ricche di vita e di colori già a partire da profondità accessibili a tutti, tant’è vero che anche i nostri ragazzi Stefania e Giorgio hanno potuto sfoggiare la loro bravura di mini subacquei immergendosi ad esplorare i fondali di Corbella. Va bene andare sott’acqua ma come tutte le vacanze che si rispettano anche la panza vuole la sua parte.

Proprio in quest’ottica, grazie all’iniziativa dei soliti ignoti, si decide di organizzare una mega grigliatona comune a base di pesce (per cominciare).

In parecchi si son prodigati affinché il lauto manicaretto giungesse a cottura senza brutte sorprese o intoppi, chi con occhio vigile, chi con fare sospettoso e chi semplicemente non vedendo l’ora di addentare quanto proposto dai nostri “cuochi”.

Bevendo e mangiando, ridendo e scherzando siamo giunti a martedì e la nostra bellissima vacanza continua a suon di immersioni e di meritato relax pomeridiano. Non essendo unicamente inclini alle immersioni e al letargo, c’è chi approfitta del poco tempo libero rubato al relax, per nutrire la propria e l’altrui cultura recandosi a zonzo per l’isola in esplorazione dei ricchi panorami emersi che essa offre.

La specialità di alcuni membri della SSSM è sicuramente quella di sapersi adeguare, o meglio, adattare alle esigenze che il luogo di villeggiatura richiede in quanto passare inosservato o per meglio dire passare da persona da ” riscpettare assai”. Anche i marmocchi in questo caso si sentono in una “botte di ferro”.

Una volta nutrito il pupo di nuova e sana cultura, si pensa nuovamente a come riempire lo stomaco, che come tutti sapete anch’esso reclama la sua parte, non precisamente di vacanza… Ometto di raccontare quanto accaduto durante la sera di martedì in quanto non vale la pena sprecare parole per elencare quanto in un ristorante si possa essere (nelle medesima sera e ripetutamente) scortesi e maleducati con gli avventori e come se ciò non bastasse la mazzata finale è stata la classica ciliegina sulla torta. Dirò soltanto, o meglio, avverto coloro che in un futuro volessero uscire a cena all’Elba: – Non andate a mangiare al Ristorante La Lucciola a Marina di Campo.

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